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Storia, sport, cinema
IL TERRORISMO IRROMPE NELLO SPORT: IL MASSACRO DI MONACO 1972

Autore: prof. Danilo Ramirez

Dal 26 agosto all’11 settembre 1972 si svolsero a Monaco di Baviera in Germania i Giochi della XX Olimpiade dell’era moderna.
Attraverso le Olimpiadi, vetrina planetaria con la massiccia presenza televisiva e dei mass media, la Germania voleva trasmettere al mondo una immagine rassicurante di pace e gioia cancellando il ricordo, ancora relativamente fresco, del suo ruolo di protagonista negativo nella seconda guerra mondiale.
Proprio per questo motivo il controllo della sicurezza all’interno del villaggio olimpico era molto blando, affidato a volontari disarmati ai quali era stato indicato di chiudere un occhio quando avessero visto atleti che scavalcavano  la recinzione per tornare di notte alle loro camere.
In questa situazione i terroristi palestinesi di Settembre Nero trovarono le condizioni ideali per mettere in pratica l’azione che avevano cominciato a preparare un paio di mesi prima.
Nella notte del 5 settembre un commando formato da 8 persone entra nel villaggio olimpico scavalcando le recinzioni; i terroristi sono vestiti con tute sportive e hanno delle borse con le armi, addirittura vengono aiutati da alcuni atleti americani che rientrano dopo la notte nei locali della città.
I palestinesi sanno dove andare, l’accesso al villaggio non era difficile: nei giorni precedenti si erano finti turisti ed avevano esplorato le palazzine entrando addirittura nelle residenze degli israeliani.
E lì si dirigono a colpo sicuro facendo irruzione  alle 4 e 30 negli appartamenti del piano terreno.
In quel momento sono presenti 11 persone della delegazione israeliana tra atleti e allenatori.
L’azione è fulminea e drammatica, gli israeliani provano a reagire, due di loro vengono uccisi sul colpo, gli altri sono prigionieri all’interno del caseggiato; alle 5 e 08, poco più di mezz’ora dopo, i terroristi gettano dal balcone due fogli con le loro condizioni: la liberazione di 234 detenuti nelle carceri israeliane più i terroristi tedeschi Baader e Meinhof detenuti in Germania. Scadenza della richiesta alle ore 9 del mattino, dopo la scadenza i palestinesi avrebbero ucciso un ostaggio per ogni ora di ritardo. Il corpo di uno dei due caduti durante l’azione era già stato gettato in strada a dimostrazione delle intenzioni del commando.
La notizia arriva come un fulmine agli organi di polizia tedeschi che non sono assolutamente attrezzati per una evenienza simile. Il primo ministro israeliano, Golda Meir, afferma subito di non voler concedere nulla ai terroristi e offre la sua collaborazione per risolvere la vicenda ma i tedeschi vogliono fare da soli.
Nel frattempo….le Olimpiadi vanno avanti!
Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Avery Brundage decide che le Olimpiadi non si devono fermare, il programma della mattina prosegue regolarmente con gli atleti ignari di quello che sta accadendo, solo nel pomeriggio i giochi verranno sospesi grazie alle pressioni che arrivavano da tutto il mondo.
Gli ultimatum dei terroristi vengono spostati alle 12 e poi fino alle 17. Le TV trasmettono in diretta l’avvenimento, Settembre Nero raggiunge il suo scopo: tutto il mondo è reso consapevole della sua esistenza.
Le trattative proseguono febbrili, il negoziatore da parte dei terroristi si fa chiamare Issa, ha occhiali da sole e un cappellino bianco ( foto). Parla perfettamente tedesco perché si è laureato a Berlino ed ha lavorato come ingegnere alla costruzione del villaggio olimpico.
Vengono fatte molte proposte al commando palestinese tra cui somme di denaro ma tutte sono respinte, intanto l’unità di crisi prende in esame diverse modalità per fare irruzione nella palazzina.
La più ridicola è il tentativo di introdursi passando dal tetto. Le telecamere dei giornalisti  riprendono i movimenti dei poliziotti ma nessuno ha pensato di togliere la corrente alla palazzina, gli stessi terroristi vedono in diretta sui televisori dell’appartamento la maldestra azione e immediatamente minacciano di uccidere tutti gli ostaggi.
Intorno alle 17 i terroristi chiedono di essere trasferiti al Cairo con tutti gli ostaggi. La autorità tedesche organizzano la trasferta del gruppo con due elicotteri verso un piccolo aeroporto vicino a Monaco dove intendono attaccare i terroristi mentre salgono sull’aereo preparato per il viaggio. Verso le 22 e 30 gli elicotteri atterrano all’aeroporto. L’agguato è preparato con scarsa approssimazione. La polizia tedesca non ha tiratori di precisione addestrati, vengono posizionati solo cinque poliziotti scelti tra coloro che avevano esperienza di tiro a segno  e addirittura tra di loro non sanno dove si trovano gli altri al punto che uno sarà ferito dai colleghi.
Due terroristi si avvicinano al Boeing 727 che dovrebbe portarli al Cairo ma si accorgono che è vuoto e immediatamente tornano di corsa verso i loro compagni, a questo punto si apre il fuoco tra le due parti, sono le 23. Lo scambio di colpi dura per circa un’ora, durante il quale i terroristi uccidono tutti i nove ostaggi. Al termine della sparatoria restano uccisi anche cinque terroristi e un poliziotto tedesco.
Nonostante la drammaticità della situazione le Olimpiadi non si fermarono, fu organizzata una cerimonia di commemorazione nello stadio Olimpico e il programma proseguì.
Il film da ricordare è:
UN GIORNO A SETTEMBRE (Svizzera, Germania, Gran Bretagna, doc. 1999, durata 88’) regia di Kevin MacDonald. Si tratta di un documentario che ricostruisce fedelmente gli avvenimenti di quel 5 settembre 1972 attraverso una narrazione rigorosa e cruda, servendosi della testimonianza dei maggiori protagonisti del fatto. Questo film ricevette il premio Oscar per i documentari nell’anno 2000.

Interessante anche il film MUNICH   che Steven Spielberg firmò come regista nel 2005.
E’ il seguito ideale del precedente perché racconta la missione che i servizi segreti israeliani organizzarono per eliminare i palestinesi che avevano preso parte all’attentato delle Olimpiadi di Monaco 72.  

 

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